Carissimo lettore, ti ringrazio innanzi tutto per esserti spinto fin qua. Ti dò per tanto un caloroso benvenuto nel blog con questo primo articolo storico sul mentalismo. Tra i personaggi più affascinanti che dominano l’olimpo di quest’arte, scelgo come prima stella del firmamento “Alexander, The Man Who Knows”.
Nacque col nome di Claude Alexander Conlin, nel 1880 nel South Dakota, e fu uno dei migliori lettori della mente di sempre. La sua vita fu molto controversa e misteriosa, tuttavia oggi ne ricostruiamo almeno una parte grazie alle testimonianze del figlio.

Claude cominciò ad esibirsi nel 1902 portando in scena un esperimento di escapologia ripreso e scopiazzato dal grande Houdini. Tentò nel tempo di migliorare lo show aggiungendo altri numeri tra i quali una levitazione, sino a quando una serata del 1906 ebbe un problema, tutto l’equipaggiamento non arrivò a destino per una forte tormenta di neve. Fu così che un aiutante gli consigliò di provare ad esibirsi con alcuni numeri mentali, raccogliendo cosí fogli e matite sufficienti per cominciare lo show. Il successo di tale serata gli cambió l’esistenza, esattamente nel momento in cui cercava una grande novità. Scoperse quindi di non necessitare nè di attrezzi nè di belle ragazze in scena.

Tra il ’15 e il ’24 Alexander fu molto celebre e ben pagato. Promosse il suo show psichico come dimostrazione di telepatia e lettura del pensiero; inventò e sviluppò diversi numeri utilizzando l’elettricità, effetti precursori dei moderni numeri elettronici. Tutti i biografi di Alexander affermarono che al top della sua carriera nel 1920 fu il mentalista più pagato del mondo e che nel suo periodo potrebbe essere stato il mago più pagato a livello globale.
Non solo si esibì ma offrí anche letture private e fu autore di molti libri, opuscoli e testi per colleghi e artisti.

Clarence Berthold Conlin, (il fratello conosciuto come “C. B.”) ebbe una grande carriera come avvocato, e per un periodo si esibí anche come mentalista, ma senza ottenere il successo di Alexander.

Claude ebbe molti problemi con la legge e scappò dalla galera più volte. Negli anni ammise di aver assassinato quattro persone tra cui per autodifesa un rapinatore e, si narra, perfino il famoso truffatore Soapy Smith, nella celebre sparatoria in cui si dice che morí (ma ciò è non trova alcun riscontro). Charvet scrive nella biografia che Alexander passò molto tempo in carceri locali, tra cui una prigione in Oklahoma nel 1906 e una prigione federale di Washington. Finì sotto processo con l’accusa di estorsione (50.000 $ al petroliere G. Allan Hancock), e fallí nel fuggire alla polizia con un motoscafo, tra il Canada e gli Stati Uniti. Alexander non fu quindi un santo, anzi, secondo il biografo Beckmann, il famoso mago fu un autentico truffatore.

La sua situazione amorosa fu molto particolare: David Charvet, che intervistó alcuni componenti della famiglia, scrisse che l’illusionista ebbe sette matrimoni e a volte con piú di una moglie contemporaneamente. Darryl Beckmann riportò invece che si sposò undici volte. In una successiva intervista di Charvet nel 2006, con il figlio ottantanovenne di Conlin, John, scoperse che Alexander fu sposato ben 14 volte.

Fu amico del grande illusionista Harry Kellar e di Floyd Thayer, non simpatizzante tuttavia per Harry Houdini. “Alexander The Man Who Knows” di David Charvet e John Pomeroy racconta la sua intrigante storia. Una seconda biografia si intitola “The Life And Times of Alexander, The Man Who Knows” di Darryl Beckmann.

Nel ’21 pubblicó “The Life And Mysteries Of The Celebrated Dr. Q”, rivelando le tecniche utilizzate dai medium per rubar soldi ai clienti. Tuttavia Alexander non escluse mai definitivamente che lo Spiritualismo potesse contenere della verità, e dal “19 operó con una casa editrice C. Alexander Publishing Company che fece uscire pezzi astrologici e pro-spiritisti, tra i quali cinque testi intitolati “The Inner Secrets of Psychology” e un libercolo per i suoi studenti, il “Personal Lessons, Codes, and Instructions for Members of the Crystal Silence League”, che spiegava la tecnica della “preghiera affermativa”, i codici per lo sviluppo del movimento spiritualista e la lettura della sfera di cristallo.

Smise nel 1927, alla giovane età di 47 anni. Morí nel 1954 a 74 anni per le complicazioni di un’operazione di ulcera e fu sepolto a Seattle.

In vita investì grandi somme nei meravigliosi manifesti che oggi ammiriamo nei libri. Quando si ritirò li conservò e nel ’44 li vendette in Ohio ad un commerciante di magia, Robert Nelson, con tutta l’attrezzatura. Nelson vendette poi i pezzi dello show e molti manifesti, ad un altro illusionista, Leon Giglio, Mandrake, che nel 1950 si esibì col nome Alexander, affiggendo proprio quei manifesti.

Fonti e approfondimenti:

Genii Magazine Mago Leo Blog (Leonardo Carrassi) Alexander The Man Who Knows” di David CharvetThe Life And Times of Alexander, The Man Who Knows” di Darryl Beckmann