Carissimi appassionati di magia e mentalismo, oggi vorrei parlarvi di un mentalista Europeo molto poco conosciuto in Italia e caduto nel dimenticatoio perfino tra i buoni conoscitore dell’arte magica e della stpria del mentalismo.
Il suo nome é Manuel Alba Roja e siamo a conoscienza di buona parte della sua vita per via dei ricordi della figlia Consuelo e di una biografia dell’illusionista relativamente recente.

Al mondo conosciuto come Professor Alba, fu un famoso mentalista e ipnotista spagnolo del ‘900, che si guadagnò la benevolenza della gente e che riuscí a costruirsi un personaggio tutto d’ un pezzo, che si dedicò alla negromanzia, alla lettura della mente e alla medianità. Amava infatti presentare i suoi esperimenti come numeri di carattere scientifico o spiritistico, e fu un performer cosí misterioso che riuscí a plasmare un personaggio tanto credibile che famigliari e amici, non ebbero mai alcun dubbio sulle sue incredibili attitudini mentali, eccezion fatta per la moglie Tivolina. La sua compagna di vita fu una figura fondamentale nella ascesa al successo dell’illusionista, nonché ideatrice dello “spettacolo scientifico”, importantissima nella trasformazione del marito nel personaggio che fu, e assistente ineccepibile per ogni lettura del pensiero sul palcoscenico.

Il prof. Alba dovette con buone probabilità la sua passione per l’illusionismo ad Onofrof, incontrato nel sud della Spagna durante una tournée nel paese. Manuel riuscí quindi a farsi largo ed entrare nella compagnia del famoso mago già alla tenera età di 14 anni, con il compito di pubblicizzare gli show, quasi certamente come messaggero e tout-fair. Lavorò col celebre Onofrof per cinque anni imparando i principi della magia mentale, dello spiritismo e dell’ipnosi, tutto ciò che gli serví per crescere e diventare Alba.
Nei suoi show il mago presentava numeri dal carattere classico per i canoni del momento, sovente simili al fachirismo, tra cui spilli nella pelle, e la rottura di massi sul suo corpo tra due sedie. Si esibiva in esperimenti di ipnosi collettiva e alterazioni della volontà degli spettatori, però il suo miglior numero sembrò sempre essere la trasmissione del pensiero: in un act intitolato “La voce della Tomba“, la compagna era rinchiusa in un mobile e divinava gli oggetti che il marito si faceva prestare passeggiando in platea.

I coniugi cominciarono nei cinema, nei quali intrattenevano l’audience prima o dopo i film, e in poi presero a viaggiare tra la Spagna e il Magreb.

Verso la fine della guerra mondiale Alba fu costretto ad abbandonare lo spettacolo per malattia e decedette qualche anno dopo. La compagna mori non molto dopo e il figlio Manolo, usando lo pseudonimo del papà, e con la complicità delle sorelle Consuelo, Lolita e suo fratello Antonio, proseguirono a fare spettacolo negli Usa, luogo in cui appresse ad approfittare dell’ingenuitá delle persone su argomenti come il paranormale, privando del denaro a chi sognava di rivedere parenti e amici dall’aldilá, o a chi bramava per avere informazioni sul futuro. Antonio decedette parecchio ricco nel 1997, e si rese famoso per la sua attitudine nel rintracciare cose nascoste in una stanza, indovinare persone e numeri di telefono negli elenchi telefonici e guidare auto indossando una benda.

Fonti

– Mago Leo Blog (usa questo link http://www.magoleo.com/category/mentalismo-e-mentalisti/page/4/)

– Miguel Angel Gea e Juan Gallego Luque, “La Magia Española del Siglo XX”, Páginas, 2003