Raffaele Scircoli, oltre ad essere un esperto mentalista, è anche noto per essere un capace speaker motivazionale e grande performer in eventi aziendali.

E’, ormai, riconosciuto come mentalista, e per tutte le sue capacità in ambito comunicativo, in tutto il mondo. Ha, infatti, partecipato a numerosi spettacoli televisivi a livello internazionale.

Sono tantissime le aziende richiedono la sua presenza per i loro eventi.

Raffaele Scircoli, come mentalista, è unico e possiede la capacità di utilizzare la sua arte per creare mistero e per cimentarsi in imprese impossibili a cui nemmeno il più scettico al mondo riuscirebbe a dare una spiegazione plausibile. Allo stesso tempo, però, crea un ambiente in cui le persone possano isolarsi da ciò che credono possibile, regalando loro un’esperienza accattivante, in grado di amplificare le possibilità oltre i confini dell’immaginabile.

Le esibizioni di Raffaele creano un’atmosfera di apertura e possibilità, motivo per cui viene spesso cercato come relatore motivazionale per riunioni strategiche e conferenze per aziende alla ricerca di spinta verso nuovi territori. Le sue presentazioni sono divertenti e sono un perfetto sfondo quando si tratta di lasciar correre l’immaginazione.

Fatte queste premesse, in questo articolo ci soffermeremo su due concetti legati al mondo del mentalismo e comunicazione: il conference speaking – ossia come comunicare in modo più efficace per migliorare i nostri business e rapporti aziendali, motivare e, perché no, aumentare le vendite –  e le tipologie di pensiero del gruppo, la saggezza della folla e il groupthink, per darvi un’idea generale di quale sia, psicologicamente e sociologicamente parlando, la varietà di teorie nelle quali un mentalista riesce a destreggiarsi.

Conference speaking: saper parlare in pubblico e intrattenere

Raffaele Scircoli è in grado di fornire consigli utili su tematiche quali la programmazione neurolinguistica, le abilità linguistiche del corpo (body language), la comunicazione efficace, le tecniche di memoria e le capacità di presentazione. Il mentalista Raffaele Scircoli è in grado, laddove richiesto, di incorporare prodotti aziendali nella sua performance o di rafforzare quelle che possono essere le tematiche specifiche del tuo evento.

Queste capacità fanno sì che il pubblico ricordi a lungo quello che ha visto e molto di ciò che viene appreso, raccolto consapevolmente o inconsciamente, potrà poi essere riutilizzato dai partecipanti nelle diverse aree delle loro vite.

Ma come pensa il gruppo e perché è così importante capirlo?

Come mentalista, di solito, Raffaele Scircoli si trova sul palco di fronte a un gruppo che varia da dieci a centinaia di persone. Mentre le dimensioni dei gruppi possono variare, la loro dinamica per la maggior parte non cambia. In effetti, la maggior parte dei gruppi ha caratteristiche immutabili. Le stesse caratteristiche possono essere trovate in gruppi di amici, colleghi o familiari. Ci stiamo riferendo a dei fenomeni chiamati “la saggezza della folla” (o intelligenza della folla) e “Groupthink” (o pensiero di gruppo.)

La saggezza della folla

La saggezza della folla è un termine coniato da James Surowiecki nel 2004. Il suo libro, con lo stesso titolo, inizia con James che racconta un fenomeno in cui la folla di una fiera di bestiame riusciva a determinare con precisione il peso di un bue tramite il calcolo delle singole ipotesi del gruppo. Stranamente, la media delle risposte fornite si avvicinava di più alla realtà di quanto non lo facessero le risposte date dagli esperti presenti. Che cosa significa questo? Significa che i gruppi, quando lavorano insieme e sfruttano le rispettive conoscenze, possono ottenere risultati non facilmente ottenibili individualmente. Secondo la saggezza della folla, quindi, un gruppo di persone riesce meglio di un singolo individuo quando si tratta di risolvere un problema.

Affinché quest’idea abbia un valore, James dà quattro criteri che devono essere rispettati:

  • Diversità di opinione tra gli individui.
  • Indipendenza, l’opinione di ogni persona è la propria.
  • Decentralizzazione, ossia che le persone possono attingere dalla propria conoscenza.
  • Aggregazione, ossia che le idee possano in qualche modo essere unite in una decisione comune.

Pensiero di Gruppo o Groupthink

Quando gli ideali di cui sopra non vengono soddisfatti, la teoria della saggezza della folla si autodistrugge e veniamo lasciati con un “buco nero”, per così dire, un vuoto di irrazionalità che produce risultati inferiori. Questo è chiamato Groupthink, coniato da William H. Whyte nel 1952 e derivato dal romanzo distopico di George Orwell “1984”. Quando i membri di un gruppo non sostengono i propri ideali perché preferiscono affidarsi unicamente al sostegno del gruppo (quando cercano un accordo piuttosto che soluzioni significative), finiscono ad amalgamarsi alla massa, al gruppo, lasciando il posto a pochi leader chiave, o “leader del pensiero”.

In passato, si pensava spesso che la saggezza della folla fosse verificabile solo in gruppi all’interno dei quali le persone non comunicassero, ma è stato recentemente dimostrato quanto questo non sia vero: infatti, i gruppi che comunicano tra loro possono ottenere risultati incredibili, a patto che tutte le opinioni dei membri del gruppo abbiano lo stesso peso. Quando invece sono i “leader del pensiero” a prendere le decisioni è più probabile che il ​​gruppo venga portato fuori strada.

Saggezza della folla e groupthink per il mentalista

Conoscere le somiglianze e le sottili differenze tra queste modalità di pensiero crea incredibili opportunità per il mentalista. In ogni luogo, sapremo che potremo prevedere con ragionevole precisione il comportamento medio del pubblico. Incrociando, magari, alcune persone prima dello spettacolo, o durante una pausa, si può spesso  già valutare la composizione complessiva del gruppo. E capovolgendo questo pensiero per creare un pensiero di gruppo, è possibile stabilire un rapporto con alcuni individui chiave in ogni pubblico (i leader del pensiero)  rendendo il lavoro del mentalista molto più semplice.

Anche in una situazione aziendale, ad esempio in ufficio, i dipendenti  possono essere incoraggiati a parlare di tutto ciò che passa loro per la mente. Dare a tutti gli individui la possibilità di far sentire la propria voce, piuttosto che basarsi sulle opinioni di pochi eletti. Ciò significa che arriverai a conoscere i punti di forza e di debolezza di ogni dipendente attraverso la libera espressione di ogni singola voce.

E nella vita personale invece? Ci siamo trovati tutti in situazioni in cui le cose non funzionano esattamente come vorremmo. I nostri amici decidono di andare a vedere un film che non ci piace o in un altro bar o semplicemente possono avere un’opinione diversa dalla nostra. Anche se la nostra prima reazione è quasi sempre la difesa, potrebbe aver senso capire che il gruppo potrebbe creare e arrivare a una decisione migliore di quella che prenderemmo individualmente.

In conclusione ricorda che Raffaele Scircoli, quale mentalista e conoscitore di grandi tecniche di comunicazione, può rendere veramente memorabile il tuo prossimo evento!