Nessun blog sul mentalismo poteva omettere l’esponente più importante della storia del novecento, personaggio controverso e affascinante con un nome che rieccheggia tutt’oggi tra cultori, appassionati e professionisti di quest’arte. Il suo nome è Theodor Annemann, uno dei padri del mentalismo moderno. Oggi Annemann rimane un riferimento importante nello studio della disciplina mentalistica, tanto per chi si vuole avvicinare all’illusionismo della mente, quanto per i professionisti. Penso infatti che tutti i mentalisti di mia conoscenza (e gran parte dei prestigiatori, per quanto siano artisti molto diversi), conoscano bene il personaggio e abbiano letto qualcosa a riguardo. Felice quindi di condividere con tutti voi, colleghi, curiosi, spettatori e utenti di questo sito internet, una brevissima biografia del mentalista Theo Annemann. Scrivere di questo artista non è comunque impresa semplice, personaggio importantissimo del mentalismo del XX secolo, uomo con molte contraddizioni, artista maledetto, dall’estro geniale e dalla vita sregolata. Lo storico Alexander Adrion scrive di lui come un personaggio da scena mediocre nonostante riconosca che le sue idee e le sue trovate siano ancora attualmente di grande valore per tutti i performer della mente. Di Annemann si dice che lamentasse di febbri croniche da palco, che avesse una vita sentimentale complicata e che le relazioni in famiglia fossero particolarmente difficili. Ripose la sua via di fuga nel modo peggiore, dandosi all’alcol e ciò non fu utile nè fisicamente nè professionalmente. Ma nonostante ciò, la sua celebrità salì in modo vertiginoso nel periodo compreso tra gli anni ’30 e ’40, dopo cui grossi problemi fisici presero il sopravvento sulla carriera, accompagnati da gravi depressioni e problemi di carattere psicologico.

Theodor Annemann nacque negli Stati Uniti il 22 febbraio 1907, ad East Waverly, New York. Cominciò ad appassionarsi di illusionismo all’età di 15 anni. In principio volle specializzarsi, come molti iniziano, nella magia con le carte, ma la passione per l’arte del mentalismo crebbe a dismisura sino a rappresentare una ragione di vita. Alexander Adrion scrive che da ragazzo prese parte ad uno show itinerante chiamato “The Enigma“, sviluppando poi esibizioni principalmente da contatto, lavorando nei locali, per feste private e meeting di diverso genere. Non possedeva ciò che si definisce Showmanship, né la stoffa del grande performer, ma ciò non fu un grande problema e niente lo escluse dal divenire ñ una celebrità e diventare il famoso mentalista del quale tutt’oggi si parla, parte del b grande hall of fame magico della storia internazionale della magia novecentesca. Theo malauguratamente non fu in grado di sconfiggere quella terribile depressione, e non si presentò all’appuntamento forse piú importante di tutta la propria carriera, decidendo di suicidarsi prima di un importante show: ogni giornale di New York stavano parlando con alcune settimane di anticipo del nuovo show di Theodor Annemann che avrebbe avuto luogo al Roofgarden del Chanin-Building nel quartiere di Manhattan, il 27 gennaio del ’42. I posti erano esauriti da parecchio, ma lo spettacolo non cominciò mai. La notte del 12 gennaio 1942, quindici giorni prima che debuttasse, all’età di 35 anni Ted Annemann si tolse la vita a casa sua utilizzando il gas. Trovarono il suo corpo esanime solo l’indomani, quando nulla poterò più fare. Molte persone, tra cui diversi amici e colleghi illusionisti, trovarono l’indomani mattina una cartolina senza alcun nome, sulla quale vi era solo riportata una frase: “apri il New York Times e leggi gli annunci mortuari”.

Fonti e approfondimenti:

Mago Leo Blog
Genii Magazine