Carissimi lettori del blog, maghi, mentalisti ma anche appassionati, ben ritrovati a questo ennesimo appuntamento con la storia delle arti magiche e del mentalismo. Lasciate purre i vostri commenti o scrivetemi in privato per qualsiasi domanda di natura storica e mentalistica. Non mi chiedete di rivelarvi segreti, poichè nessuna delle tecniche mentali a disposizione dei professionisti, sono facilmente spiegabili via chat, telefonicamente o al bar, ma necessitano di grande studio e impegno negli anni.

Oggi vorrei presentarvi il creatore dell’ipnotismo da palcoscenico, tale Alfred-Edouard D’Hont, artista belga nato il 9 marzo del 1845, che decise di presentarsi al pubblico come Donato, uno degli ipnotisti più famosi finchè il suo nome passò nel dimenticatoio, confinato oggi in qualche antologia per appassionati.
Donato migliorò le teorie del pioniere dell’ipnosi James Braid, ​​primo “ipnoterapeuta” e primo esponente dell’arte dell’ipnotisi moderna, e di ciò che definì “fascinazione“.

Donato pensava che l’ipnosi e i processi di suggestione venissero particolarmente influenzati dal potere della “convinzione”, catturando l’attenzione del volontario, coinvolgendolo e pietrificandolo con la cosiddetta fascination du regard (fascinazione dello sguardo), spesso utilizzando metodi forti e un po’ invasivi. L’ipnotista tentava infatti di debilitare velocemente gli occhi del volontario avvicinandosi fino a porsi naso contro naso, recandogli una breve congestione del fondo dell’occhio e accompagnandolo in uno stato di confusione.

Donato si può definire senza smentita alcuna, l’ipnotista più influente del suo tempo, personaggio dalle forti attitudini comunicative e abile nel vendersi. Usava grandi locandine che venivano affisse diverso tempo prima del suo arrivo in città, promuovendo i suoi show grazie a quotidiani locali. La sua tecnica pubblicitaria aveva lo scopo di creare forte aspettativa in qualsiasi posto si esibisse.
Le superstizioni del tempo inoltre, lo aiutarono facilmente a creare un’icona di mistero. Si diceva che Donato potesse farsi seguire solamente con lo sguardo, e queste chiacchiere erano a volte amplificate nelle dicerie da salotto. Le capacità attribuite all’ipnotista erano tanto forti che gli ufficiali della Guardia Repubblicana, si diceva, potevano cadere ai suoi piedi sottomessi, solamente incontrando i suoi occhi. Tuttavia si affermava che pagando, abbia approfittato di questa capacità mediatica, per organizzare dimostrazioni ad hoc, spesso un po’ fasulle.
Accadde anche che durante le sue dimostrazioni, alcuni volontari (probabilmente già psicologicamente instabili) fossero abbandonati in uno stato transitorio e che questo avesse verificato qualche incidente. Per questo in Belgio abolirino le rappresentazioni ipnosi.

Tuttavia Donato riuscì ad aggirare queste reatrizioni: non appena la polizia si presentava per controlli, diceva che sul palco vi erano esclusivamente compari. Però non riuscì per sempre a farla franca perchè fu processato e fu costretto a difendersi. La tattica che portò davanti ai giudici fu audace: asserì che fosse impossibile dimostrare che le persone ipnotizzate fossero in uno stato di sonno indotto e incoscenza.

Parlando invece dei suoi mezzi poco ortodossi, nel 1886 l’ipnotista fu chiamato da Bernheim per una dimostrazione in una scuola, che ebbe come tema il rapporto ipnotico con i pazienti. In quell’occasione Bernheim mostrò come ipnotizzare un volontario con delicatezza, piuttosto che con mezzi invasivi. Il professor Donato non volle negare il valore delle sue tecniche ipnotiche, ma affermò con una certa sicurezza che fuori del contesto di un ospedale, non avrebbe avuto i medesimi risultati, se non avesse utilizzato un dominio psicologico più deciso.
Donato fu rispettato da tutti gli ipnotisti del suo tempo e anche dopo il suo decesso si parlò del professore molti a lungo, come pioniere dell’ipnosi, da medici e ipnoterapeuti.
Diversi dottori conobbero l’ipnosi grazie alle sue performane, tra questi troviamo Jean-Martin Charcot, grande neurologo francese (colui che scoprì la Sla), che lavorò per un certo periodo con Donato, sino a quando non ebbero diversi punti vista e si scontrarono.
Fu Donato ovviamente, colui che diede vita all’ipnosi da dimostrazione, e dopo di lui vennero fuori diversi ipnotisti da scena. Degno di nota Jean Lambert Pickman.

Donato morì a 55 anni a Parigi, il 14 novembre 1900.

Fonti e approfondimenti:

Un buon approfondimento, nonchè la fonte principale da cui ho raccolto le informazioni sull’ipnotista Donato è il sito del collega Leonardo Carrassi, nella sezione del blog dedicata al mentalismo. L’articolo di riferimento, più completo ed esaustivo, lo trovate a questo Link (usa questo link http://www.magoleo.com/donato-il-padre-dellipnosi-da-palcoscenico/).
Altre fonti: